La scherma è uno sport, con radici nobili e fondato su alti valori umani e sportivi. Da secoli le più importanti e ricche famiglie assoldavano maestri di scherma per insegnare i segreti di questa disciplina ai propri rampolli. Forse per questo motivo ancora oggi questo sport è visto da molti come esclusivo e insolito. Al contrario negli ultimi anni sta riscontrando un grande successo dal punto di vista dei nuovi iscritti e i nostri schermidori alle olimpiadi hanno sempre ben figurato, basti pensare che la scherma è la disciplina che nella storia dei giochi olimpici ha portato più medaglie al bottino italiano.
L’etimologia italiana della stessa parola scherma porta con se il significato della disciplina, essa infatti deriva dal longobardo “Skirmjan” che significa proteggere, coprire (stessa etimoloia della parola schermare). Cio è probabilmente collegato al concetto dell’uso della spada non come strumento nato per colpire, ma come strumento difensivo. La disciplina di scherma ha le proprie basi nel porre la propria arma come difesa/schermo fra se e l’avversario.
Tecnicamente la scherma comprende tre armi:
La disciplina
Il fioretto è forse l’arma più elegante. Il fiorettista è un atleta leggero e riflessivo, che necessita più di agilità e di buone capacità tattiche che di una massa muscolare troppo imponente; proprio per questo il fioretto attrae in particolar modo i bambini, che scelgono quest’arma per iniziare il loro viaggio nel mondo della scherma agonistica. Il bersaglio del fioretto, coperto da un giubbetto conduttivo, comprende il busto escluse braccia, gambe e testa, e può essere colpito solo di punta. Inoltre nel fioretto vige la “convenzione”: si tratta di una serie di regole che disciplinano l’attribuzione del punto all’atleta che attacca per primo l’avversario o a quello che, subito un attacco, para e risponde o, infine, a quello che ha l’arma “in linea” (ovvero con il braccio disteso e la punta rivolta al petto dell’avversario).
In caso di attacco simultaneo, il punto non viene attribuito: anche per stabilire questo, il ruolo del giudice di gara è fondamentale in quanto deve ricostruire l’azione ed assegnare il punto. Nel fioretto si tocca l’avversario con la punta dell’arma, che ha sulla sommità un bottone sostenuto da una molla: per segnalare il colpo deve essere esercitata una pressione di almeno 500 grammi.
Storicamente il fioretto deriva dai duelli all’ultimo sangue, in cui la tenzone terminava solo alla morte di uno dei due contendenti: il bersaglio valido è infatti rappresentato dagli organi vitali, e portare a segno una stoccata in tale sede era quasi sicuramente fatale.
Il bersaglio
Il bersaglio del fioretto è costituito da un giubbetto elettrico che ricopre tutta la zona del tronco, ovvero torace, addome, fianchi e schiena; tutte le altre zone del corpo sono coperte da una semplice corazzetta bianca in tessuto elastico e costituiscono bersaglio non valido. Questa limitazione del bersaglio è retaggio dell’orgine della scherma di Fioretto. Difatti, nascendo il fioretto come arma di addestramento, l’allievo era impratichito a colpire le parti vitali del proprio avversario. Il giubbetto elettrico e il fioretto sono collegati tramite un cavo detto “passante” che viene infilato all’interno della divisa dello schermitore, a un apparecchio che segnala con un suono e luci di diverso colore quando la punta del fioretto tocca l’avversario. A seconda del colore della luce l’arbitro può stabilire se lo schermitore ha toccato l’avversario in bersaglio valido o non valido.
La disciplina
La spada è l’arma forse più praticata, oltre ad essere quella più rappresentativa del duello terreno; è un arma molto complessa ad alti livelli, ed in effetti il suo bersaglio comprende tutto il corpo, nulla escluso; si può colpire solo di punta: come nel fioretto sulla sommità dell’arma c’è un bottone, che viene azionato da una pressione di almeno 750 grammi. La bellezza della spada risulta palese solo se praticata da schermidori di alto livello, anche se la facilità di inizio ed il fatto che al contrario delle altre due armi non vi sia la convenzione (nella spada si assegna il punto a chi tocca per primo senza che l’arbitro debba giudicare l’azione) la rende allettante soprattutto per i neofiti. Alla spada si deve il colore bianco della divisa da scherma: infatti i duelli combattuti con la spada erano al “primo sangue”: qualsiasi ferita da cui uscisse sangue, su qualsiasi parte del corpo, determinava l’interruzione del combattimento e la sconfitta del duellante ferito. Per meglio evidenziare queste ferite era richiesto vestirsi integralmente in bianco.
La spada è uno sport praticato da tempi assai remoti: si pensi ai doctores armorum che insegnavano ai giovani patrizi romani, ai gladiatori, ai duelli medievali, fino al 1567, quando Carlo IX creò l’Accademia dei Maestri d’Arme. Col susseguirsi degli anni la spada è andata via via modificandosi, prendendo la forma attuale.
Il bersaglio
Il bersaglio della spada è tutto il corpo. Non esiste un diritto di priorità. Ciò significa che – a differenza che nel fioretto e nella sciabola – nella spada l’azione schermistica non è soggetta a ricostruzione dell’arbitro. In pratica, se i due atleti partono in attacco contemporaneamente e mettono entrambi la stoccata, viene dato un punto a tutti e due. DA RICORDARE: questa regola è detta anche colpo doppio
La disciplina
La sciabola è, a differenza delle altre due discipline, molto più veloce ed istintiva. Lo sciabolatore deve avere un’ottima resistenza fisica e grande mobilità nelle gambe, inoltre deve avere il pregio di riuscire a riflettere sulle sue azioni e, naturalmente, su quelle dell’avversario, nel minor tempo possibile. Il bersaglio della sciabola comprende busto, comprese le braccia, e la testa, e si può colpire di punta, di taglio e di controtaglio. La sciabola è preferita dai ragazzi, forse perché più muscolare delle altre due armi, ma da diversi anni è praticata da molte ragazze.
La sciabola discende dalle armi usate dai cavalieri, in particolar modo gli Ussari nel periodo Napoleonico, che colpivano i soldati a piedi soprattutto nella parte superiore del corpo e con movimenti ampi, usando di rado la punta. Padre della moderna sciabola sportiva viene ritenuto l’italiano Italo Santelli (1866-1945), il quale, trasferitosi in Ungheria nel 1896, adattò gli insegnamenti della scherma italiana alla tradizione magiara di sciabola.
Il bersaglio
La disciplina della sciabola è detta convenzionale perché prevede una convenzione nel portare i colpi contro l’avversario, che viene fatta rispettare da un arbitro. Possiede una coccia molto ampia per proteggere la mano dai colpi.
Il bersaglio valido è delimitato dal giubbetto elettrico, e si compone di busto, testa e braccia
fonte: Wikipedia